Descrizione
Il diabete mellito di tipo 2 (T2DM), precedentemente noto come "diabete non insulino-dipendente" o "diabete dell'adulto", rappresenta il 90-95% di tutti i casi di diabete.1 Il T2DM è uno dei disturbi metabolici più comuni al mondo e il suo sviluppo è principalmente causato da una combinazione di due fattori principali: la secrezione difettosa di insulina da parte delle cellule beta pancreatiche e l'incapacità dei tessuti sensibili all'insulina di rispondere all'insulina stessa.2
In Italia, oltre 3 milioni di persone sono affette da diabete, con tassi di mortalità, ospedalizzazione e disabilità elevati.3
Questa patologia metabolica comporta enormi costi umani e finanziari. La modifica dello stile di vita, come una modesta perdita di peso e l'aumento dell'attività fisica, è l'approccio costantemente più efficace per la prevenzione del diabete. I farmaci ad oggi disponibili sono terapie efficaci per prevenire o ritardare l'insorgenza del diabete.4
Fattori di rischio e fisiopatologia
Il diabete di tipo 2 è una malattia multifattoriale risultante da complesse interazioni tra fattori genetici, metabolici e ambientali. Sebbene la predisposizione individuale al T2DM, dovuta a fattori di rischio non modificabili come etnia, storia familiare e predisposizione genetica, abbia una solida base genetica, le evidenze degli studi epidemiologici suggeriscono che molti casi di T2DM possono essere prevenuti migliorando i principali fattori di rischio modificabili. Questi includono2:
- stile di vita sedentario,
- dieta non salutare
- obesità (indice di massa corporea [BMI] ≥ 30 kg/m²), quest’ultimo considerato il più forte fattore di rischio per il diabete di tipo 2.
Fisiopatologia
Per quanto riguarda la fisiopatologia del diabete di tipo 2, un’alterazione dei meccanismi di azione dell'insulina e della sua secrezione porta a livelli elevati di glucosio nel sangue. Infatti, quando le cellule beta pancreatiche non funzionano correttamente, la secrezione di insulina diminuisce, compromettendo la capacità dell'organismo di mantenere normali livelli di glucosio. Al contrario, l’insulino-resistenza provoca un aumento della produzione di glucosio da parte del fegato e una riduzione dell'assorbimento di glucosio nei muscoli, nel fegato e nel tessuto adiposo. Sebbene entrambi i processi inizino precocemente nella patogenesi del diabete e ne favoriscano lo sviluppo, la disfunzione delle cellule beta è generalmente più pronunciata dell’insulino-resistenza. Tuttavia, la presenza combinata di disfunzione delle cellule beta e insulino-resistenza amplifica l'iperglicemia, accelerando la progressione del diabete di tipo 2.2
Sintomatologia
I sintomi di una marcata iperglicemia comprendono:
- poliuria (minzione frequente)
- polidipsia (sete eccessiva)
- perdita di peso
- a volte iperfagia (fame eccessiva)
- visione offuscata.
Inoltre, la compromissione della crescita e la suscettibilità ad alcune infezioni possono essere conseguenti all’iperglicemia cronica.5
Complicanze
Le complicanze a lungo termine del diabete includono:5
- retinopatia, che può portare alla perdita della vista;
- nefropatia, che può causare insufficienza renale;
- neuropatia periferica, con rischio di ulcere del piede, amputazioni e articolazioni di Charcot; e neuropatia autonomica, che provoca sintomi gastrointestinali, genitourinari, cardiovascolari e disfunzione sessuale.
I pazienti diabetici presentano un'incidenza aumentata di malattie cardiovascolari aterosclerotiche, malattie arteriose periferiche e cerebrovascolari. Inoltre, l'ipertensione e le anomalie del metabolismo delle lipoproteine sono spesso riscontrate nei soggetti diabetici.5
Nota 100
Nel gennaio 2022 AIFA ha introdotto la Nota 100, un documento di indirizzo pensato, oltre che per definire la rimborsabilità dei farmaci per il controllo del diabete, per individuare la scelta terapeutica più appropriata per ciascun paziente in base alle caratteristiche, al quadro clinico generale e ai fattori di rischio6.
La Nota riguarda i pazienti adulti con diabete mellito tipo 2 in controllo glicemico inadeguato (emoglobina glicata -HbA1c- superiore a 53 mmol/mol o 7.0%)7.
Riferimenti bibliografici
- American Diabetes Association Professional Practice Committee; 2. Classification and Diagnosis of Diabetes: Standards of Medical Care in Diabetes—2022. Diabetes Care 1 January 2022; 45 (Supplement_1): S17–S38. https://doi.org/10.2337/dc22-S002
- Galicia-Garcia U, Benito-Vicente A, Jebari S, Larrea-Sebal A, Siddiqi H, Uribe KB, Ostolaza H, Martín C. Pathophysiology of Type 2 Diabetes Mellitus. Int J Mol Sci. 2020 Aug 30;21(17):6275. doi: 10.3390/ijms21176275. PMID: 32872570; PMCID: PMC7503727.
3. - Linea Guida della Società Italiana di Diabetologia (SID) e dell’Associazione dei Medici Diabetologi (AMD)La terapia del diabete mellito di tipo 2. Versione aggiornata a dicembre 2022
- Crandall JP, Knowler WC, Kahn SE, Marrero D, Florez JC, Bray GA, Haffner SM, Hoskin M, Nathan DM; Diabetes Prevention Program Research Group. The prevention of type 2 diabetes. Nat Clin Pract Endocrinol Metab. 2008 Jul;4(7):382-93. doi: 10.1038/ncpendmet0843. Epub 2008 May 20. PMID: 18493227; PMCID: PMC2573045.
- American Diabetes Association; Diagnosis and Classification of Diabetes Mellitus. Diabetes Care 1 January 2014; 37 (Supplement_1): S81–S90. https://doi.org/10.2337/dc14-S081
- Comunicato AIFA per Nota 100
- Nota 100 AIFA https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1728125/nota-100.pdf